Coordinate spazio-temporali: data terrestre 7 gennaio del 2015, l’astronave ammiraglia Kaos entra a bassa velocità nei limiti del nostro sistema solare
Siamo a bordo di un astronave militare di forma cilindrica lunga tre chilometri terrestri e larga uno. A bordo l’equipaggio è quasi esclusivamente di sesso femminile, e i pochi maschi sono addetti alla manutenzione o lavorano in sala macchine e in cambusa. Sul principale ponte di comando vi sono diverse donne che secondo gli standard terrestri potrebbero essere considerate belle, se solo non sembrassero così strane; il colore della pelle varia da un bianco latteo ad un bronzo dorato, ma vi sono tra loro differenze assai più profonde che testimoniano quanto siano aliene alla Terra. Anche le loro divise sono di vario colore, e l’unica con la divisa viola si passa la mano tra i lunghi capelli color porpora, e poi valutata la situazione riprende a dare ordini con voce secca e decisa.
“Comandante Saarn, ora riduca la velocità a zero relativo”.
“Sì ammiraglio Aarn … fatto, avete altri ordini mia signora?”
“No … solo limitate tutte le trasmissioni radio alla banda sub-spaziale … nessuno deve sapere che siamo qui”.
“Naturalmente mi rendo conto ammiraglio … l’impero Krull non deve scoprire i nostri progetti su Sol Tre … almeno fino a quando non saremo pronte a procedere”.
“Bene capitana … primo ufficiale Urridan … rapporto”.
“Sissignora ammiraglio. Tutto come previsto, la nostra nave è attualmente a zero relativo e invisibile agli indigeni di Sol tre, come le altre cinquanta navi che ci forniscono appoggio”.
“Abbiamo notizie dalla navetta mandata in esplorazione?”
“Il tenente Obra ha comunicato l’arrivo tra tre minuti standard mia signora, e come da voi richiesto ha un campione di umanoide intelligente a bordo”.
“Bene … se tutto continua così la conquista di Sol Tre avverrà nei tempi stabiliti”.
“Certamente ammiraglio, ma i Krull come reagiranno?”.
“I Krull sono spietati ma non pazzi, appena avremo piazzato i cannoni orbitali dovranno accettare il nuovo stato di cose”.
“Sì ammiraglio, ma se si appellassero ai Pensatori? Dopotutto abbiamo sconfinato”.
“Bah … è vero che questa è da sempre zona proibita, ma noi non abbiamo mai firmato patti che la riconoscessero, e quindi per quello che mi riguarda i Pensatori possono anche fare un tuffo nello spazio senza tuta”.
“Signora ammiraglio, apertura portello … manovra eseguita, la navetta è rientrata”.
“Bene, chiamate subito sul ponte il tenente Obra e l’umanoide catturato”.
“Subito ammiraglio, il tenente Obra sta arrivando”.
“Uhm … inquadrate l’umanoide sulle telecamere del corridoio C … oh … che delusione … io avevo ordinato la cattura di un esemplare migliore … com’è brutto questo”.
“Tenente Obra agli ordini mia signora … ho con me l’umanoide richiesto”.
“Purtroppo lo vedo tenente … ma come mai non mi avete portato un esemplare migliore? Sapete che dobbiamo esaminarlo, e se il campione è imperfetto i dati che ne ricaveremo potrebbero essere imprecisi”.
“Ehm … veramente mia signora questo esemplare non lo abbiamo scelto noi, ma praticamente ci è caduto in mano senza che lo volessimo”.
“Non capisco tenente… ma siete almeno certa che sia un maschio adulto?”.
“Veramente si tratta di un esemplare ancora immaturo mia signora… ma come le dicevo le circostanze ci hanno impedito di prelevare un campione più adatto”.
“Bah … mi dica lei ufficiale medico Odo… questo scarto di aborigeno può dirsi rappresentativo degli umanoidi di Sol Tre?”.
“Ho eseguito gli esami preliminari ammiraglio Aarn … e devo dire che a parte l’immaturità e l’estrema bruttezza il soggetto mi pare adeguato”.
“Oh sentite donne … che la volete piantare d’offendere e parlare come se io non ci fossi? Immaturo? Brutto? Soggetto? Oh … ma vi siete guardate voi? Cariche di trucco e vestite come puttane, oh che roba … e poi … oh … se siamo su un astronave dove sono gli uomini? Che io mica mi ci fido se la guidate voi donne, eh?”.
“Ma … ufficiale medico Odo … è la mia impressione o il soggetto davvero capisce quello che stiamo dicendo?”.
“In effetti il soggetto pare capire e persino saper parlare mia signora, anche se si esprime in modo talmente barbaro da risultare quasi incomprensibile”.
“Oh … ma senti questa saccentona spilungona, tutta pelle e ossa e dalla bocca a culo di gallina … oh … rabarbaro e irreprensibile ci sarai te, eh?”.
“Ma non capisco … che dice il soggetto?”.
“Eh? Ma quale soggetto … io mi ci chiamo Birbo Bicirossa, eh?”.
“Birbossa? E dimmi Birbossa, come mai conosci un poco della lingua galattica?”.
“Ma che Birbossa e ma che galattica … oh … voi ci parlate in un misto di ittito-egizio-persiano, eh? Che poi ad Atlantide si parla quasi uguale e allora certo che vi ci capisco, e inoltre il mio accento è pure migliore del vostro e …”.
“Basta così Birbossa … evidentemente in passato c’è stato un contatto illecito … ma non importa, ora voglio sapere …”.
“Eh … sono io che voglio sapere che diavolo vi ci è preso a voi dannate donne di dirottarmi dalla mia destinazione… che stavo andando nel trentesimo secolo per vedere se finalmente avevano cancellato del tutto l’IMU, quando mi ci sono sentito afferrare e sono capitato a bordo di quell’altro bidone che mi ci ha portato qui e…”.
“E’ stato il raggio transfert … vedi Birbossa, a noi serviva un rappresentante della vostra razza per capire se ci sarete utili una volta che vi avremo conquistati”.
“Eh? Conquistati noi? Ma perché?”.
“Come avrai notato qui a bordo i maschi sono pochissimi … e a causa della guerra coi Krull presto ce ne serviranno molti altri”.
“Cosa? Ma noi terrestri che c’entriamo con le vostre guerre?”.
“In questo conflitto non c’è posto per i neutrali, e ogni pianeta che non è con noi è contro di noi. Perciò abbiamo deciso che Sol Tre diventerà una nostra base fortificata, e in quanto alle vostre donne le migliori avranno l’onore d’essere reclutate ed ammesse tra i nostri ranghi, mentre i più forti tra i maschi verranno adibiti a semplici lavori di fatica, e soprattutto riservati per lo svago ed il divertimento delle guerriere”.
“Eh? Ma voi siete tutte matte … che volete farci schiavi e scommetto pure senza versarci i contributi per la pensione … a nome e per conto di tutti i terrestri io mi oppongo e mi ci rifiuto d’aiutarvi…”.
“Ufficiale medico Odo … non abbiamo tempo da perdere, collegate immediatamente il soggetto al computer per un esame più
approfondito …”.
“Subito ammiraglio Aarn, siedi qui Birbossa … ecco … ora i cavi …”.
“Ma … oh … che cavolo fate … io … oh …”.
“Fatto mia signora … ora il computer lo sta esaminando … ecco i primi risultati”.
“Vediamo … computer hai esaminato il soggetto?”.
“Affermativo ammiraglio Aarn, ho tenuto presente che si tratta di un campione immaturo, e ho anche sopravalutato le sue qualità del dieci per cento, e questo nel caso potesse trattarsi di un esemplare sotto la media”.
“Bene, e dunque come lo classifichi?”.
“Forza insufficiente, carattere pessimo, intelligenza troppo scarsa, capacità d’apprendere quasi nulla, docilità e volontà d’obbedire agli ordini … meno di zero”.
“Accidenti computer … ma allora cosa ci consigli di fare? Procediamo con la conquista e sottomissione di Sol Tre?”.
“Ammiraglio Aarn … calcolando le scarse risorse del pianeta, e soprattutto il pessimo materiale umanoide che vi abita … il mio consiglio è di lasciare perdere la conquista e tornare al più presto sui nostri pianeti, prima che si scopra che abbiamo violato la zona proibita”.
“Ma … davvero non potremmo utilizzare in qualche modo questi selvaggi?”.
“Oh questa è bella … che selvaggia ti sarai te, eh? Che guarda che io ci faccio già la quarta elementare e a scuola sono uno dei più migliori e …”.
“Basta così … è evidente che hai ragione tu computer … comandante Saarn, annunciate a tutte le altre comandanti che l’occupazione di Sol Tre è annullata e che ci ritiriamo… e poi buttate nello spazio quell’umanoide di scarto dal condotto per i rifiuti … mentre io intanto andrò in cabina a riposare, perché stranamente mi è venuto un improvviso e violento mal di testa”.
“Eh? Oh … ma che modi sono questi? Che oh … se siete venute per conquistarci dovete fare come nei film che prima sembra vincete voi, ma alla fine spunta l’eroe e vinciamo noi … oh … ma che fate donne? Beh … ma io sarò pure piccolo ma da quell’apertura non ci passo mica … oh … non spingete eh … ahia … oh, cos’è questo rumore? Cof … ora ci faccio fatica assai a respirare … e che freddo … oh peggio per voi … io mi ci muovo nel tempo e nello spazio eh? Oh eccomi tornato sulla Terra… ora posso respirare di nuovo … uhm … chissà dove mi ci trovo? Che sono scappato tanto in fretta che … cof … cof … ah ora capisco… sono nello stabilimento dell’Ilva di Taranto … beh … cof … cof … mi sa che però respiravo meglio prima, eh?