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Coordinate spazio-temporali: estate dell’anno 73, nel deserto della Giudea
Da ore sono di guardia nella torre, e nervosamente osservo l’elevazione delle fortificazioni erette dagli ebrei prigionieri dei romani, mi pare di scorgere un soldato e afferro l’arco e le frecce, il sole quasi m’acceca, ma sono venuto a Masada per diventare un piccolo grande eroe, e questa può essere l’occasione per provarci.
“Fermati ragazzino, che fai?”.
“Eh? Chi è che … oh Eleazaro, sei tu? E chi c’è con te?”
“Sono Esau il sicario, non mi riconosci Birbo?”.
“Oh … scusa sai, ma con questo dannato sole negli occhi …”.
“Dimmi Birbo, perché stavi giocherellando con quell’arco?”.
“Eh? Beh Eleazaro … oh … per un attimo ho visto un romano sporgersi da una roccia … e allora…”.
“Volevi trafiggerlo, vero? Ma lo sai cosa succede quando uccidiamo un soldato romano?”.
“Beh … subito dopo i dieci schiavi ebrei più vicini a lui vengono ammazzati … oh … ma io volevo solo fargli paura a quel soldato, per vedere se quelli smettevano di far rotolare massi ed accumulare terra … mica volevo ucciderlo per davvero, eh?”.
“Mi spiace Birbo, ma non possiamo rischiare un’altro incidente”.
“Eh … ma capo … oh, qui se non facciamo presto qualcosa i romani saranno più alti delle nostre mura, e allora dovremo arrenderci per forza, eh?”.
“Il Consiglio ha deciso di non arrendersi Birbo”.
“Ah … lo dicevo io, eh? E allora che facciamo Eleazaro? Diamo l’ordine di fare rotolare giù per la salita i massi che avevamo preparato?”.
“Non possiamo farlo, i primi a morire sarebbero i lavoratori ebrei, e come sai tutti abbiamo amici o parenti tra di loro”.
“Eh? Oh … ma i burini romani avanzano sempre più veloci … oh, guarda che se continuano a lavorare anche col buio domattina ce li ritroviamo dentro a Masada, eh?”.
“E’ quasi certo che domattina i romani avranno conquistato Masada, e proprio allora quei maledetti s’accorgeranno d’essere stati sconfitti”.
“Eh? Perché Esau, vuoi dire che ce ne scappiamo stanotte col buio?”.
“In un certo senso fuggiremo tutti, lasceremo qui solo i nostri corpi”.
“Cosa? Ma allora …”.
“Noi non accetteremo mai d’essere resi schiavi, così ha deciso il consiglio”.
“Ma Eleazaro… voglio dire … e tu sei d’accordo Esau?”.
“Stiamo bruciando e distruggendo tutto, e ogni uomo s’occuperà della sua famiglia, così domani i romani troveranno solo cadaveri e polvere, e questo gli dimostrerà il nostro valore”.
“Birbo, amico mio, mi spiace ma davvero non c’è altro modo, capisci? E se ti può consolare pensa che il ricordo del nostro coraggio ci sopravviverà nei secoli”.
“Ma io credevo che suicidarsi fosse proibito dalla legge, non è così Eleazaro?”.
“Infatti, ognuno di noi sarà ucciso da un compagno, e solo l’ultimo che resterà in vita dovrà uccidersi di sua mano”.
“Tu Birbo cosa preferisci? Alla tua liberazione vuoi che ci pensi Esau oppure devo farlo io?”.
“Eh? Beh … scusate amici, ma da tempo ero d’accordo con Heth, il figlio di Ezra, e non voglio mica che ci resti male se mi faccio uccid … ehm … liberare da un altro, eh? Però facciamo una cosa, Heth libera me, e subito dopo tu Eleazaro liberi Heth, va bene?”.
“Allora d’accordo, addio Birbo”.
“Eh … addio Eleazaro … e addio anche a te Esau … beh … sono proprio contento che alla fine abbiamo vinto noi … si fa per dire… beh … sono andati … e ora dov’è il figlio di Ezra, che mi ci devo mettere d’accordo subito … OH HETH … VIENI FUORI HETH CHE TI CI DEVO PARLARE …”.
“Eccomi Birbo, cosa c’è? Ci sono buone notizie?”.
“Eh già… insomma … diciamo che pare che l’unico modo per sconfiggere i romani sia di ucciderci l’uno con l’altro …”.
“Davvero? Bene, sarà sempre meglio che diventare schiavi … immagino”.
“Eh certo… allora Heth, ascolta bene, a te ci pensa Eleazaro, quindi quando sei pronto a farti passare a fil di spada vallo a trovare”.
“Bene, e tu Birbo? Vuoi che prima io…”.
“Eh? No grazie amico, che oh … ho già promesso di farmi liberare da Esau, e non voglio mica che si offenda, che tu sai quanto è permaloso quello, eh?
“Bene non insisto, allora addio amico mio”.
“Eh … certo, certo … ciao caro, e digli ad Eleazaro che io sono già a posto, eh? Beh … anche questa è fatta … ora torno nel futuro e pazienza se mi ci tocca di andare a scuola, ma oh … mi sa che è meglio fare il compito in classe piuttosto che diventare un grande eroe, eh?”.