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Coordinate spazio-temporali: una sera dell’aprile 1865, Richmond

“Presidente Davis… cof … cof … Presidente è nelle sue stanze? Che prima di scappare il suo segretario mi ci ha detto che lei era qui … oh … ma dov’è andato adesso?”

“Sono dietro lo schedario Birbo… sto raccogliendo gli ultimi documenti che non devono assolutamente cadere in mano agli yankee ”.

“Oh … eccola signore… lasci perdere quelle cartacce che … cof … cof … scusi se tossisco ma fuori è un inferno di polvere e fumo e gente sbandata che corre dappertutto, eh?”

“Quali notizie mi porti ragazzo? Buone spero”.

“Eh … insomma … sembra che Grant a Petersburg abbia fregato il generale Lee, e ora le truppe unioniste sono libere d’avanzare indisturbate verso la nostra capitale”.

“Allora è come temevo … e l’esercito confederato che fa?”.

“Eh diciamo che … quel poco che ne è rimasto fugge in ritirata … si può dire strategica … verso Appomattox …”.

“Appomattox? Ma così abbandonano Richmondall’assalto delle forze dell’Unione?”.

“Una cosa temporanea … questi sono gli incerti della guerra … oh … che però per ora qui scappano tutti, e allora mi sa che è meglio che ce la filiamo in fretta anche noi due, eh?”

“Maledetti yankee … ma tu ragazzino non mi avevi giurato e spergiurato che avremmo vinto noi confederati?”.

“E infatti vinceremo di sicuro signor Presidente… dobbiamo solo avere pazienza”.

“Non capisco … tu stesso mi hai detto che Sherman avanza verso nord, e ora si unirà a Grant e chiuderanno il generale Lee in una morsa e lo obbligheranno ad arrendersi … quindi mi sembra chiaro che la guerra è persa e l’Unione ha vinto”.

“Nient’affatto signore … che oh … lei valuta poco la mia intelligenza ed esperienza, eh? Che io guardi che ci ho già sbrogliato situazioni anche peggiori di questa … perché ora le confido un segreto … la Storia dice che vinceranno i confederati … oh … la vera Storia in persona, e mica pizza e fichi eh? Come le ci ho già spiegato io vengo dal vostro futuro, e le giuro che sui libri di scuola c’è scritto bello chiaro che noi confederati abbiamo vinto … e così abbiamo abolito la schiavitù e lasciato liberi quei poveri negri, che gli unionisti prima frustavano senza pietà per farci raccogliere il loro cotone, ora è più tranquillo, eh?”.

“Birbo …”.

“Eh caro mio… ci vorrà pure del tempo per cambiarci le teste più dure … ma le anticipo che grazie a questa giusta guerra un giorno i negri avranno quasi gli stessi diritti di noi bianchi… e se le dicessi che uno di loro diventerà persino quasi vice-presidente di questa grande nazione… beh … ora le sembrerà incredibile, eh?”.

“Birbo … tu dici che la storia non si può cambiare, vero?”.

“Eh no signore … lei faccia conto che sia stata incisa nella pietra più dura”.

“E tu conosci bene la storia americana, vero?”.

“Orco … ma che scherza? Oh … io a scuola di storia ce ne so più di tutti, eh?”.

“Quindi tu … dovresti sapere che unionisti sono gli stati dell’industrializzato nord, mentre ad essersi confederati sono stati gli stati agricoli del sud, dove si coltiva cotone e quindi sono indispensabili gli schiavi?”.

“Ma certo signore … che gli union …eh? Che cosa?… aspetti un momento che mi ci sono incartato … dunque pance grigie e giacche blu … no, forse era pance blu e giacche grigie …nord … sud … oh io coi cardinali ho sempre avuto dei problemi … beh … ma insomma… la guerra la vinciamo noi buoni … noi che non vogliamo la schiavitù … perché lei signor Presidente non sarà mica … ops … forse che ho fatto un errorino di sbaglio? Ma signore … che fa? Perché ora stacca quella sciabola dal muro … eh … è ornamentale vero? … stia attento che per farmela vedere quasi mi staccava la testa, eh? … oh … ma ora già non si ricorda più di tutto l’aiuto che le ho già dato?”.

“Piccolo NORDISTA bastardo … ma quale aiuto? Tu mi avevi convinto che noi del sud avremmo VINTO … e così ho sempre rifiutato ogni proposta di tregua… ma se ti prendo t’insegno io la differenza tra unionisti e confederati … non fuggire infernale nanetto … prendi … tò …assaggia anche questo … fermo …non osare scappare che ti voglio infilzare come un tordo… oh MALEDIZIONE … si è dissolto tanto velocemente che non sono riuscito a colpirlo… che Dio lo FULMINI … e soprattutto perdoni me per avergli prestato fede … anni di guerra … tutti quei morti … che orribile tragedia … maledizione …”.